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LE FAMIGLIE FITZGERALD E KENNEDY

Pietro Ratto, 3 gennaio 2012

Fitzgerald sono una delle famiglie più antiche della storia d'Irlanda. Si tratta addirittura di un ceppo hiberno-normanno che partecipò alla conquista dell'isola del 1169 e che successivamente si fuse con la nobiltà gaelica locale fino a diventare, per lo meno dal Trecento, Pari d'Irlanda. Non è chiaro il loro legame con l'antica e combattiva famiglia fiorentina dei Gherardini (cognome che, curiosamente, ricorda il termine con cui i Fitgerald erano anche chiamati: i Geraldines, ossia i discendenti di Gerald). Secondo alcuni storici i Gherardini, imparentati con personalità tra le più illustri ed influenti del Medioevo come la celebre Matilde di Canossa, potrebbero aver partecipato alla conquista dell'Irlanda al seguito di Luigi VII di Francia, consuocero del Duca di Normandia e futuro Re d'Inghilterra Enrico II Plantageneto (1133-1189).

Capostipite della dinastia Fitzgerald fu infatti Gerald FitzWalter di Windsor (1070-1136), Connestabile sotto Guglielmo I il conquistatore. Suo nonno Otone, nobile di origini sassoni, possedeva numerosi castelli in cinque diverse contee d'Inghilterra. Gerald sposò la giovanissima principessa Nest ferch Rhys, unica figlia dell'ultimo re dei Britanni Rhys Ap Tewdwr, ucciso durante la Battaglia di Brecon, nel 1093. La morte di re Rhys aprì la strada ai Normanni per la definitiva conquista del Galles, anche se la sua antica dinastia avrebbe avuto, tramite la sua unica figlia Nest, una storia lunghissima. Tewdwr, infatti, è l'antico nome dei Tudor, principi di origine gallese regnanti in Inghilterra dal 1485 al 1603, ossia da Enrico VII a Elisabetta I.

Fitz in gaelico significa "figlio". I Fitzgerald, quindi, sono i figli, i discendenti, di Gerald (figlio di Walter) di Windsor.

I due rami fondamentali dei Fitzgerald sono i Baroni (successivamente Contidi Desmond ed i Conti (successivamente Marchesidi Kildare, in seguito nominati Duchi di Leinster. Il primo Barone di Desmond fu John FitzThomas FitzGerald, che ottenne il titolo nel 1259 e morì due anni dopo nella Battaglia di Callan, in cui i Normanni vennero sconfitti dall'esercito gaelico. La dinastia si estinse nel XVII secolo, dopo che i suoi esponenti vennero nobilitati al titolo di Conti dal 1329. Quanto ai Conti di Kildare, il primo fu John Fitzgerald (1250-1316), nominato da Edoardo I Plantageneto (1239-1307) ed al seguito di quest'ultimo nella sfortunata campagna di Scozia. Nel 1761 James Fitzgerald (1722-1773), ventesimo Conte di Kildare, fu nominato Marchese e cinque anni dopo Duca di Leinster, titolo mai estintosi, visto che dal 2004 è passato (non senza controversie legali), a Lord Maurice Fitzgerald, progettista di giardini nato nel 1948.

Da uno dei più giovani figli (forse illegittimo) del primo Barone di Desmond, John FitzJohn, ebbe inizio la dinastia ereditaria dei  Cavalieri di Glin (o Cavalieri Neri). John fu il primo "cavaliere nero", ordinato nel 1260. La lista continuò nei secoli, estinguendosi soltanto nel 2011 (con la morte di Desmond Fitzgerald, ventinovesimo ed ultimo Cavaliere di Glin).

 L'8 febbraio 1644 fu ordinato Primo Baronetto di Irlanda il Cavaliere Sr. Edmund Fitzgerald di Clenglish (morto intorno al 1670). Edmund aveva sposato sua cugina Honora Fitzgerald, la figlia di James Fitzgerald, nipote del dodicesimo Conte di Desmond. Durante la Rivoluzione egli non esitò a bruciare il suo Castello, a Clengish, per evitare che cadesse nelle mani dei ribelli; inoltre mise a disposizione dell'esercito dei Cavalieri del Re un suo reggimento di cavalleria. Per questo motivo Edmund venne privato delle sue proprietà da Oliver Cromwell. Con la restaurazione, Sr. Edmund chiese invano a Carlo II la restituzione delle sue terre nella Contea di Limerick, rassegnandosi infine a risiedere nei suoi possedimenti dislocati nella Contea di Cork, che si sommavano ai molti altri territori di cui era proprietario nelle Contee di Kerry e di Tipperary.

Il secondo Baronetto di Irlanda fu il primogenito di Edmund, Sr John Fitzgerald, morto l'11 luglio 1708 nella Battaglia di Oudenaarde, durante la Guerra di Successione Spagnola. Sulla sua figura aleggia un certo mistero. Alcune genealogie non lo contemplano; diversi studiosi, come John Burke, sostengono che l'unico figlio di Edmund fosse Maurice Fitzgerald (morto già nel 1679), che per altri fu invece uno dei quattro fratelli minori di John.

La Principessa Nest a letto con il Duca di Normandia e Re d'Inghilterra Enrico I (1068-1135), in questo ritratto dipinto da un monaco del tempo.

Nest, che all'epoca della morte del padre Rhys Up  Tewdwr e della sua prima cattura era bellissima (considerata la più bella del suo tempo) seppur ancora tredicenne, partorì uno dei tanti figli illegittimi di Enrico, Enrico FitzRoy (1103-1157).

In seguito divenne moglie di Gerald FitzWalter, finché il Principe Cadwgan se ne innamorò nel 1108 arrivando a rapirla l'anno successivo. Una notte, infatti, Nest e Gerald vennero sorpresi, mentre dormivano nel loro Castello di Cilgerran, (vedi sotto) da Cadwgan e i suoi uomini, che appiccarono il fuoco al maniero. Nest riuscì ad aiutare Gerald a mettersi in salvo, ma venne presa, diventando in seguito moglie del suo rapitore.

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LA FAMIGLIA DUPONT

Pietro Ratto, 3 gennaio 2012

Famiglia americana tra le più potenti, di origine borgognona. Pierre Samuel Du Pont de Nemours (1739-1817), capostipite della dinastia, fu amico di Thomas Jefferson, di La Fayette, del conte Mirabeau e del controllore delle Finanze di Luigi XVI, Jacques Necker, che ne finanziò l’ascesa politica ed economica. 

Grande fautore della Fisiocrazia (termine che coniò lui stesso), fortemente influenzato dalle idee di Adam Smith e di François Quesnay, scrisse una serie di opere di economia politica inneggianti al libero commercio, tra le quali spicca proprio Physiocracy, del 1767. Durante il periodo del Terrore  fu condannato alla ghigliottina ma la pena gli fu condonata dopo la morte di Robespierre. Nel 1799, per sfuggire al difficile clima originatosi dal Colpo di Stato del 18 fruttidoro dell'anno V e dalla conseguente feroce repressione anti-realista, Pierre Samuel decise di emigrare con tutta la famiglia negli Stati Uniti, ove cominciò a curare i rapporti diplomatici tra l'America di Jefferson e la Francia di Napoleone. La sua famiglia acquisì sempre maggiore importanza anche nel Nuovo Continente, tant'è vero che i Du Pont avrebbero acquisito la carica di governatori dello Stato del Delaware, mantenendola per molte generazioni.

Il figlio di Pierre Samuel, Eleuthère Irénée Du Pont (1771-1834), chimico - fu infatti allievo ed assistente di Lavoisier - e grande imprenditore, fondò la fabbrica di polvere da sparo E.I. du Pont de Nemours and Company, che trasse giganteschi profitti dalle guerre scoppiate nei decenni successivi. Il 40% degli esplosivi utilizzati nel corso della Grande Guerra, ad esempio, furono prodotti da questa azienda, che già dall'inizio del Novecento fabbricava i tre quarti del materiale esplosivo statunitense. Dal 1914 Pierre Du Pont (1870-1954) riuscì ad ottenere il controllo della General Motors, diventandone poi Presidente. Sotto la sua direzione la GM acquistò l'industria automobilistica tedesca Opel, nel 1929Un'indagine del Senato americano, condotta a metà degli anni Settanta, ha appurato che la GM dei Du Pont, negli anni Trenta, produsse camion militari del tipo Blitz per Hitler. Nel 1936, poi, la Du Pont ottenne dalla IG Farben dei Warburg (del cui pacchetto azionario è stato scritto che i Du Pont possedessero una quota pari al 30%), il brevetto per la produzione di diverse sostanze chimiche¹.

 

Pierre Samuel Du Pont de Nemours

(1739-1817)

Fu Ispettore Generale del Commercio sotto Luigi XVI


(1) Vedi a questo proposito, per esempio, le informazioni contenute nel sito Appello al popolo


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LA FAMIGLIA ROCKEFELLER e LA FAMIGLIA DAVISON

Pietro Ratto, 3 gennaio 2012

Famiglia anticamente chiamata Roggenfelder ed inizialmente residente nella città tedesca di Neuwied.

Johann Peter Roggenfelder jr. (1711-1787), nato in Bassa Sassonia, a Westerwald, Schaumburg, pronipote di Goddard Roggenfelder (1590-1684) - che per taluni discese dalla nobile famiglia francese dei Roquefeuil-Versols, per la precisione discendente di Augier de Roquefeuil, fratello minore di Guillaume IV de Roquefeuil - si spostò con tutta la famiglia dalla Germania agli Stati Uniti, nel New Jersey, tra il 1722 ed il 1723. 

Lì, nel 1740, Johann sposò in seconde nozze Mary Bellis, della Contea del Northampton (Pennsylvania), figlia del ricco proprietario terriero William Bellis.

Il primo importante esponente fu senza dubbio John Davison Rockefeller (1839-1937), quadrinipote di Johann, nato dalla confluenza di tre importanti famiglie: i Roggenfelder, appunto, gli Avery - antichissima famiglia inglese, discendente addirittura dai Plantageneti, il cui esponente Christopher Avery era tra i settecento puritani giunti in America nel 1630 con la Flotta Winthrop. Christopher si trovava proprio a bordo dell'Arbella, la nave ammiraglia. Tra i suoi discendenti vi furono diversi soldati ed ufficiali che combatterono nella Guerra di Indipendenza americana - e i Davison (originariamente Davidsohn, letteralmente "figlio di David", poi anche con la variante Davidson, antica famiglia di Lissa. Un importante esponente della dinastia fu il potentissimo banchiere Henry Pomeroy Davison, nato nel 1867 e morto nel 1922, che fu senior partner della J.P Morgan e che partecipò alla riunione del 1910 sull'Isola di Jekill per progettare la futura Federal Reserve Bank).

La connessione con gli Avery è di capitale importanza, come si può vedere dallo schema delle alleanze familiari. Tramite gli Avery, infatti, I Rockefeller si erano imparentati, dal 1806, con i Morgan. Tramite i Davison, invece, dalla fine dell'Ottocento si sarebbero legati ai Behrens - e attraverso di loro, successivamente, ai Rothschild- ai Meyer ed agli Oppenheimer.

 

John Davison Rockefeller, nel 1863, comprò una raffineria di petrolio nel Cleveland, investendo quattromila dollari. Pochi anni dopo la trasformò nella Standard Oil, in società con Andrews, Flager e Arkness. Ingaggiando una guerra senza quartiere con le società rivali, John riuscì a comprare altre ventidue raffinerie nello stesso Stato, e, di fatto, ottenendo un vero e proprio monopolio nel settore.

Giunto ad esser considerato l'uomo più ricco del mondo, nel 1896 dovette lasciare la direzione della Standard Oil Trust al figlio quartogenito, John Davison Rockefeller jr. (1874-1960), a causa di una grave forma di alopecia, ritirandosi quasi completamente dagli affari pur mantenendo la sua quota di maggioranza.

 

Nel 1911, in seguito alla sentenza della Corte Suprema che dichiarava illegittimo il monopolio sul petrolio acquisito dalla famiglia - proprietaria, per giunta, anche di importanti miniere di carbone in Colorado - la Standard Oil venne smembrata in ben trentaquattro compagnie, di cui il vecchio John Davison mantenne quote azionarie tali da permettergli di continuare ad esercitarne il controllo totale. Tre anni dopo si consumava il famoso Massacro di Ludlow. Venti persone, tra uomini, donne e bambini, venivano infatti uccisi dalle guardie private delle società di famiglia, Colorado Fuel ed Iron Company, nel corso della feroce repressione di uno sciopero.

 Nel 1917 La Standard Oil  di Rockefeller finanziò la Rivoluzione Bolscevica, così come ampiamente spiegata nel nostro articolo La Rivoluzione del Kaiser.

 Nel 1937 John  Davison Rockefeller - che raggiunse il primato di "uomo più ricco della storia", potendo vantare un patrimonio stratosferico, ri-calcolato nel 2007 dalla rivista Forbes (alla luce della svalutazione della moneta e del suo valore attuale), in ben 305,3 miliardi di dollari di oggi: una ricchezza tale da permettergli di determinare, da solo, l'1,5% dell'intero P.I.L. - morì, lasciando al figlio un tesoro inestimabile.

La Disney lo immortalò dando vita ad un personaggio che costituiva la sua caricatura: il ricco papero Rockerduck.

 John Davison Rockefeller jr. riuscì ad arricchirsi ancor di più proprio grazie alla Crisi del 1929, speculando sul crollo dei prezzi immobiliari. Grazie a ciò fece ad  edificare a New York il Rockefeller Centre, ove aprirono la propria sede centrale gigantesche società come - tra le altre - la General Electric, la NCA, la RCA e, logicamente, la sua Standard Oil.

Nello stesso periodo, pur impegnato in vistose ed imponenti donazioni ed attività di beneficenza, egli cominciò a mettere in piedi la più grande banca del mondo, quella che oggi si chiama JP-Morgan Chase.

 Piuttosto in vista fu il terzogenito di John Davison Jr., Nelson Rockefeller (1908-1979), politico molto vicino ad Eisenhower - nominato da quest'ultimo coordinatore per le politiche in America Latina - Più volte Governatore di New York (nelle cui vesti, nel 1971, ordinò la feroce repressione contro i 1200 carcerati in rivolta nella prigione di massima sicurezza di Attica, che causò la morte di quaranta persone), più volte ad una passo dalla Casa Bianca, vicepresidente di Gerald Ford, viene ricordato anche per l'irrefrenabile passione nei confronti delle belle donne, che lo portò ad una vita sentimentale avventurosa e, probabilmente, anche alla morte. Sembra infatti che l'infarto che lo stroncò, a quasi settantuno anni, lo abbia colto mentre si trovava in compagnia di una sua bella e giovane assistente, la ventisettenne Megan Marshak.

Tra i suoi incredibili possedimenti, ricordiamo il Monte Sacro Ranch in Venezuela, le smisurate piantagioni di caffè in Ecuador, le numerose aziende agricole in Brasile, per non parlare del suo immenso appartamento su due piani, composto da trentadue camere, nella Fifth Avenue a New York City (ove sono a servizio ben quindici domestici), la regale residenza Kykuit in Pocantico Hills (e qui di servitori se ne contano addirittura cinquecento, alle prese anche con 1380 ettari di parco e con interminabili corridoi sotterranei pieni zeppi di quadri di ChagallPicassoWarholCalder, ecc.), o del il suo gigantesco palazzo a Washington, o, ancora, dell'incantevole Parco naturalistico a Seal Harbor, nel Maine.

 L'erede vero e proprio di John Davison Jr., però, fu il suo secondogenito, John Davison Rockefeller III (1906-1978), spesso, in passato, in lite con Nelson.

A lui toccò la gestione del patrimonio di famiglia.

Filantropo, impegnato politicamente dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al fianco di John Foster Dulles - segretario di Stato di Eisenhower - per ricucire le relazioni internazionali tra USA ed Oriente (soprattutto con Cina e Giappone), fondò importanti istituzioni come il Lincoln Centre (che tuttora ospita la New York Philharmonic e il Metropolitan Opera), o l'Asia Society. Diresse la Rockefeller Foundation dal 1931 al 1970. Come il fratello Nelson fu importante membro della Council on Foreign Relations, discussa e misteriosa organizzazione fondata nel 1921 da Edward Mandell House (politico che esercitò una grande influenza sul Presidente USA Wilson), che da quasi un secolo gioca un ruolo determinante sulla politica estera americana e sulle più importanti decisioni internazionali e che risulta composta dai più importanti banchieri, uomini politici e direttori di giornali statunitensi.

Nel 1932 JDR III aveva sposato Blanchette Ferry Hooker, figlia di Elon Hooker, proprietario della Hooker Electrochemical Company (ora Occidental Petroleum Corporation - OXY, la quarta maggiore compagnia petrolifera americana), che a metà degli anni Settanta fu condannata dalla Corte Suprema ad un risarcimento di centoventinove milioni di dollari per aver sotterrato nel canale artificiale Love Canal, presso le Cascate del Niagara, ventunomila tonnellate di rifiuti tossici nocivi - soprattutto diossina - il cui scorretto smaltimento, che contagiò le falde acquifere della zona, portò alla moltiplicazione di casi di epilessia, leucemia, tumore, ritardi mentali, aborti, in migliaia di residenti e di bambini e ragazzi che per anni avevano frequentato in quel posto le scuole elementari e quelle superiori.

Da Blanchette ebbe tre figlie (Sandra, Hope Aldrich ed Alida) ma soprattutto il solito maschio, a cui trasferire il patrimonio: il primogenito John Davison Rockefeller IV, nato nel 1937.

 JDR III Morì in un incidente automobilistico il 10 luglio 1978.

 JDR IV, senatore del partito democratico, è stato Segretario di Stato, governatore della West Virginia, collaboratore di Kennedy di con Lyndon Johnson. Ha sostituito lo zio, David Rockefeller, nella carica di Presidente del CFR. Nel 1967 ha sposato Sharon Percy (nata nel 1944), che dal 1985 ricopre la carica di Amministratore delegato della WETA-TV, che cura i notiziari e molti programmi di cultura e informazione per la PBS, principale fornitore di format televisivi della televisione pubblica americana. Sharon è figlia del senatore democratico Charles Percy, Presidente ed Amministratore della Bell & Howell, storico colosso di prodotti tecnologici e multimediali.

 In realtà, però, tutto ciò rischia di essere solo fumo negli occhi.

Il vero patriarca di tutti i Rockefeller, infatti, tuttora vivente, è il dodicesimo figlio di JDR Jr., il sopra citato David Rockefeller (nato nel 1915), considerato uno degli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio che, secondo la solita rivista Forbes, supera i due miliardi e mezzo di dollari (anche se l'effettivo patrimonio così come il numero dei trust realmente in suo possesso - per taluni decine di migliaia - resta assolutamente un mistero). Ex direttore della JP Morgan, ne è attualmente il maggiore azionista. Possiede rilevanti quote di moltissimi colossi, come la Exxon Mobil (ex Standard Oil), la General Motorsil New York Museum of Modern Art (il celebre MoMa, che contiene moltissime opere di inestimabile valore, di proprietà dello stesso miliardario), l'Harvard University, l'Americas Society, la Apple e la Rockefeller University. Il 29 maggio 2012 il Financial Times ha diffuso la notizia della vendita, da parte di David, di una cospicua quota azionaria della sua Rockefeller Financial Services alla RIT Capital Partners di Jakob Rothschild, rinsaldando così l'antica alleanza familiare iniziata con il matrimonio dinastico celebrato nel 1957 tra un nipote della baronessa Charlotte RothschildGerald Michael Behrens, e Mireille Mc Cormick, la cui famiglia era imparentata con i Rockefeller dal 1895.

David Rockfeller - grande appassionato di coleotteri, di cui vanta una collezione di oltre 150 mila esemplari -  è vedovo dal 1996. Nel 1940 aveva sposato Margaret McGrath (1915-1996), figlia di un importante avvocato di Wall Street.

Margaret (detta Peggy), discendeva da una nobile famiglia irlandese (che riconosce come proprio capostipite nientemeno che Milesius, il leggendario re di Spagna che nel X sec. a.C. conquistò l'Irlanda). Fu Direttrice della società che gestiva la New York Philharmonic Orchestra, nonché ideatrice ed Amministratrice della Maine Coast Heritage Trust, Istituto nato nel 1970 per valorizzare e preservare 66 mila acri di natura incontaminata nel Maine, ove i due coniugi vantavano grandi possedimenti terrieri.

David Rockefeller è stato co-fondatore del Gruppo Bilderberg e della Trilateral Commission nonché Presidente del CFR dal 1970 al 1985 (vedi a tal proposito il saggio Il più grande Crimine di Paolo Barnard su questo stesso sito).

Da molti è considerato uno degli individui che giocano un ruolo importante su buona parte degli eventi internazionali. Il suo impero petrolifero lo mette in grado di esercitare notevoli leve sulla politica estera americana. In particolare, David Rockefeller ha contribuito moltissimo ai buoni rapporti tra l'Iran di Reza Pahlevi (ma anche del dopo Khomeini), e gli USA, risultando determinante, ad esempio, nella soluzione dell'incidente diplomatico scaturito tra Stati Uniti e Iran relativamente agli ostaggi americani bloccati nell'ambasciata USA a Teheran. Un suo intervento, infatti, convinse le autorità iraniane a liberare gli ostaggi la notte del 20 gennaio 1981, lo stesso giorno dell'elezione a Presidente degli United States di Ronald Reagan.

La forte influenza di David Rockefeller su molti avvenimenti storici mondiali è però inversamente proporzionale a quella egli seppe esercitare sui suoi sei figli, alcuni dei quali sono tutt'oggi impegnati in importanti organizzazioni ambientaliste o pacifiste, sin dai tempi del loro coinvolgimento - aspramente condannato dal padre - nelle grandi manifestazioni studentesche di protesta contro la Guerra in Vietnam.

 Quale posizione politica assume un uomo come David Rockefeller?

Un giornalista ed attivista coraggioso come Daniel Estulin (nel suo Il club Bilderberg, Arianna Editrice, 2009) - avvalendosi di molte testimonianze importanti come quella del celebre libro free The Rockefeller File di Gary Allen - lo dipinge, incredibilmente, come un convinto seguace del comunismo. Un comunismo, però, che assomiglierebbe molto a quello di Stalin, dato che il suo obiettivo principale consisterebbe nel totale controllo delle masse da parte di un gigantesco monopolio economico finanziario come quello messo insieme dalla sua stessa famiglia. Anche da questo punto di vista, dunque, il ruolo importantissimo giocato dai suoi avi nel finanziamento della Rivoluzione russa risulterebbe molto più coerente di quanto appaia a prima vista.

Il suo obiettivo principale sembra essere la realizzazione di un unica struttura statale sovra-nazionale in grado di controllare il mondo da un punto di vista politico e finanziario e di azzerare qualsiasi forma di concorrenza tra gli attuali - e sempre meno rivali - grandi colossi economici.

 Nelle sue Memorie ( Random House Publishing Group, 2003), a pag. 405 così egli stesso si è espresso:

"Qualcuno ancora pensa che facciamo parte di una setta segreta che agisce contro i principali interessi degli Stati Uniti, dipingendo me e la mia famiglia come internazionalisti ed accusandoci di cospirare, con altri soggetti sparsi per il mondo, per costruire una struttura politica ed economica più integrata a livello globale; un "mondo unico", se volete.

Bene, se questa è l'accusa, mi dichiaro colpevole. E ne sono fiero."

John Davison Rockefeller

(1839-1937)

John Davison Rockefeller Jr.

(1874-1960)

John Davison Rockefeller III

(1906-1978)

David Rockefeller

(1915-2017)

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LA FAMIGLIA MORGAN

e le famiglie SPENCER, CHURCHILL, PIERPONT, FRICK, CARNEGIE

Pietro Ratto, 3 gennaio 2012

Antichissima famiglia britannica, originaria del Galles, che vanta le sue origini nientemeno che da uno dei figli di ArtùMorgan appunto, il cui nome in cimrico significa "nato dal mare". Un'ottima ed informale ricostruzione della genealogia antica della famiglia è rintracciabile sul sito Morgan Family Genealogy. D'altra parte, se la storicità del personaggio Re Artù sembra ancora un vero cruccio per gli studiosi (vedi ad esempio il n.42 della rivista Storica, National Geographic, agosto 2012), è certo che gli esponenti più importanti della famiglia Morgan occuparono un ruolo di primo piano nella storia britannica ed americana. Da fine Trecento signori di Tredegar e di Killsaint - nella contea gallese di Camarthen, proprio dove, secondo la leggenda, nacque Artù - ottennero importanti riconoscimenti da parte della corona inglese grazie a Sir John Morgan, nominato Cavaliere del Santo Sepolcro a Gerusalemme intorno al 1448. John fu un deciso sostenitore di Enrico Tudor e quando, alla fine della Guerra delle due Rose, quest'ultimo salì al trono come Enrico VII, egli fu subito elevato al rango di Sceriffo (governatore) di Wentloog Newport nonché Lord Steward della contea di Machen. Questi territori erano pieni di giacimenti minerari ed alimentarono notevolmente le ricchezze di famiglia. Nel 1490 John Morgan fece iniziare i lavori della Tredegar House, imponente residenza che - nonostante i successivi rifacimenti - conserva ancora oggi un'ala originaria in pietra. I figli ed i nipoti di John accrebbero le proprietà di famiglia, facendo costruire altri grandi residenze, come il Castello di Pencoed, nella contea di Gwent, voluto dal nipote di John, lo sceriffo e membro del Parlamento inglese Thomas Morgan (1534-1603). Thomas fu - tra l'altro - antenato del leggendario Morgan il Pirata (1635-1688), corsaro, uomo politico e Governatore della Giamaica.

Da metà Seicento i Morgan furono nobilitati col titolo di Lords Tredegar.

 Una nipote di Thomas, Elizabeth Morgan (1583-1638), sposò in seconde nozze William II Morgan, che discendeva da un altro ramo della famiglia, meno antico e meno nobile, proveniente dal Glamorganshire. Così i Morgan cominciarono a sposarsi tra loro. Tra i discendenti più illustri di questa unione la Principessa Diana Spencer (1961-1997) - sfortunata moglie del Principe Carlo di Inghilterra - nonché il tredicesimo Presidente degli Stati Uniti Millard Filmore (1800-1874), l'attore Humphrey Bogart (1899-1957), ma soprattutto il leggendario banchiere John Pierpont Morgan (1837-1913).

 Dal 1792 i Morgan sarebbero diventati Baronetti, poi Baroni e, dal 1905, Visconti. In quell'anno, in realtà, il ramo inglese maschile della dinastia si sarebbe estinto con la morte di John Morgan (1741-1792). Sir Charles Gould (1726-1806), nobile parlamentare e giudice, acerrimo rivale di William Pitt, avrebbe sposato la sorella di John, Jane Morgan, acquisendone il cognome, ottenendo l'intero patrimonio della famiglia e diventando così uno degli uomini più ricchi di Inghilterra (vantando una rendita annuale di circa 11.000 sterline). 

 Ma procediamo con calma. I tre figli di Elizabeth e William II - a causa della difficile situazione in cui si trovava l'aristocrazia inglese, che di lì a poco sarebbe stata sconfitta dalla Rivoluzione di Oliver Cromwell (1599-1658) - emigrarono in America partendo da Bristol nel 1636. Tra loro c'era il famoso eroe Miles Morgan (1616-1699), che durante la traversata si innamorò della giovane Prudence Gilbert (1616-1660), discendente dalla nobile ed antica famiglia dei Gilbert, che poteva vantare illustri esponenti come Sir Humphrey Gilbert (1539-1583), importante membro del Parlamento inglese ed esploratore (conquistatore dell'isola di Terranova), al servizio della Regina Elisabetta.

Miles e Prudence sbarcarono a Boston e si stabilirono nel Massachussets, ove Miles - dopo aver partecipato a diverse spedizioni militari contro gli indiani agli ordini del generale William Pynchon (1590-1662), di cui divenne presto comandante in seconda - acquisì per meriti di guerra e attraverso diversi acquisti molte terre,  facendo edificare un fortino sulle rive del fiume Conecticut, in quella che sarebbe diventata la città di Springfield. Rimasto vedovo nel 1660 di Prudence (che gli aveva dato ben nove figli), sposò Elizabeth Bliss, da cui ebbe ancora un figlio, Nathaniel Morgan (1671-1752). 

Il fortino di Miles fu attaccato dai nativi nel 1675. Gli inglesi lo difesero eroicamente e Miles - che in quella battaglia perse un figlio, il venticinquenne Pelatiah - si guadagnò la nomea di eroe, immortalato con una celebre statua in bronzo, che ancora oggi campeggia nella Piazza del Tribunale di Springfield. L'attacco di Springfield fu un momento molto cruento e drammatico della cosiddetta Guerra di re Filippo, e portò ad una grave rottura dei rapporti tra nativi e coloni inglesi, sfociata nel conseguente massacro di più dell'ottanta per cento degli indiani d'America.


John Morgan

Il monumento in onore di Miles Morgan (1616-1699) eretto a Springfield.

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LA FAMIGLIA ROOSEVELT

e le famiglie DELANO, COOLIDGE e ASTOR

Pietro Ratto, 3 gennaio 2012

Antica famiglia olandese, il cui capostipite Claes Martenszen Van Rosenvelt (1626-1679) approdò nell'agosto 1649 a New York (all'epoca Nieuw Amsterdam, città fondata appunto dagli olandesi nel 1625). Claes arrivò nel Nuovo Mondo con la moglie, Jannetje Samuel-Thomas, e i due ebbero cinque figli. Un pronipote di Claes, Isaak Rosenvelt (1726-1789) - ma il cognome di famiglia era stato ormai americanizzato in Roosevelt - fu uno dei più importanti eroi della Rivoluzione americana. Di sangue quasi completamente germanico - tre dei quattro bisnonni di Isaak erano infatti tedeschi - aveva aperto una delle primissime raffinerie di zucchero di New York, in una bottega dell'antica Wall Street, all'epoca ancora chiamata Waal Straat, in perfetto olandese. Dopo la Guerra di Indipendenza, Isaak prese parte, insieme a Padri Fondatori come George Clinton e Alexander Hamilton, alla Convenzione di Poughkeepsie del 1788, che ratificò la Costituzione degli Stati Uniti. Quattro anni prima, nel 1784, grazie ai suoi notevoli guadagni aveva fondato la New York Bank proprio insieme ad Alexander Hamilton (1755-1804), Ministro del tesoro di George Washigton. Isaak, senatore dello Stato di New York, dal 1752 era sposato con Cornelia Hoffman, figlia di Martin Hofman, importante proprietario terriero di origini svedesi il cui pro-prozio Hans Hopman (1630-1690), aveva fatto parte della spedizione dei seicento svedesi che alla fine degli anni Trenta del XVII Secolo avevano fondato la Nuova Svezia nella Baia di DelawareHopman aveva acquistato l'attuale territorio del Gloucester County nel 1649, lo stesso anno dello sbarco in america dei Roosevelt, riuscendo a mantenerne il possesso nonostante la successiva conquista della colonia da parte degli Olandesi. Il nonno di Cornelia, (Jakob Hofman), era stato uno primi Custodi della Chiesa luterana svedese in America.

Il fratello maggiore di Isaak, Johannes Roosevelt, più vecchio di undici anni, fu il quadrisavolo (nonno del nonno) di Theodore Roosevelt (1858-1901), venticinquesimo Presidente degli Stati Uniti, il cui ritratto figura tra i quattro scolpiti sul monte Rushmore.

Isaak, dal canto suo, ebbe da Cornelia ben dieci figli, il maggiore dei quali, James Roosevelt (1760-1847), sarebbe stato il nonno di Sr. James Roosevelt (1828-1900), padre di Franklin Delano Roosevelt, trentaduesimo Presidente USA. 

 

Sr. James Roosevelt era figlio di Isaak Roosevelt (1790-1863) e Mary Aspinwall, una discendente dell'oscuro Giudice ed Inquisitore del Massachussets William Stoughton (1631-1701), tristemente famoso per aver presieduto i Processi alle Streghe di Salem (1692) che portarono alla morte di venti persone (diciannove donne giustiziate per stregoneria ed un uomo rimasto ucciso durante le torture subite), in un clima di isterismo collettivo tale da indurre i Giudici a considerare testimonianze probanti anche quelle di chi, semplicemente, sosteneva che le imputate gli fossero apparse in sogno.

James Roosevelt, in seconde nozze, sposò nel 1880 Sara Delano, figlia di un ricco commerciante che aveva fatto fortuna in Cina ma, soprattutto, discendente di una delle più nobili stirpi della Terra. L'antico e originario nome dei Delano, infatti, era De Lannoy, famiglia che nel Medio Evo era al servizio dei Duchi di Borgogna. Il Cavaliere Philippe De Lannoy (1487-1543) - Signore di Molembaix e pronipote di quel Baldovino De Lannoy (1388-1474) ritratto dal grande pittore fiammingo Van Eyck - sposò nel 1508 Margherita di Borgogna (1489-1511), figlia di  Baldovino di Borgogna (1445-1508), un fratello illegittimo del Duca Carlo il Temerario (1433-1477). I De Lannoy si imparentarono così con i Valois ed i Capetingi, il cui sangue scorreva nelle vene dei Principi borgognoni. Ma le parentele illustri dei futuri Delano andavano ben oltre. La cugina di Margherita, infatti - l'ormai defunta Maria di Borgogna (1457-1482), unica figlia legittima di Carlo il Temerario nonché nipote del Re d'Inghilterra Edoardo VI - era stata Moglie dell'Imperatore Massimiliano d'Asburgo (1459-1519) e madre di  Filippo I Il Bello (1478-1506), i cui figli sarebbero saliti sui troni di Portogallo, Danimarca, Francia, Spagna e Impero. E non basta: la stirpe dei Lannoy era ancora più antica.

Originariamente il loro casato era quello dei Marchesi di FranchimontHellin de Franchimont - di cui sappiamo che nacque nel 1225 e che fu nipote del capostipite Arnoulfe de Franchimont, nato nel 1139 - aveva sposato Agnese di Baviera (1229-1267) nientemeno che la figlia di Otto II di Wittelsbach, Duca di Baviera. Il nipote di Hellin fu Hugues de Lannoy (nato nel 1288), da cui discesero tutti i nobili della famiglia, incluso Hugues III de Lannoy (1384-1456), Cavaliere del Toson (o Vello) d'Oro (uno dei più elevati cavalierati del mondo, che raccolse la più alta nobiltà europea) e primo Statolder di Olanda e Zelanda.

Nel 1621, Philippe de Lannoy (1602-1681), un nobile discendente della dinastia trasferitosi in Inghilterra a causa della sua fede protestante (sembra infatti che suo nonno Guilbert de Lannoy di Tourcoing - anch'egli Signore di Molembaix nonché nipote del suddetto Philippe imparentatosi con i Duchi di Borgogna - sia stato uno dei primi ugonotti), salì a bordo della nave Fortune - giunta a Plymouth l'anno successivo rispetto alla celeberrima Mayflower - trasferendosi nel Nuovo Mondo ed americanizzando il proprio cognome in Delano. Un nipote dell'immigrato Philippe, Jonathan Delano (1675-1765), fu padre del quadrisavolo del trentesimo Presidente USA Calvin Coolidge (1872-1933). D'altra parte i Presidenti americani imparentati con i Delano non finiscono qui. Il primo immigrante a bordo del Mayflower che mise piede a Plymouth, il futuro Tesoriere della colonia John Alden, sarebbe stato il trisnonno del secondo Presidente USA, John Adams (1735-1826). Una delle sue figlie, Rebecca Alden, sposò il figlio di Philippe Delano, Thomas, futuro pro-prozio del suddetto Presidente degli Stati Uniti, ma anche pro-pro-prozio del figlio, John Quincy Adams (1767-1848), anch'egli Presidente americano, succeduto a James Monroe¹

Baldovino De Lannoy

(1388-1474)

Dipinto di J. Van Eyck


(1) Per una genealogia di Francis Delano Roosevelt, vedi anche FDR Library mentre per l'antichissima dinastia dei De Lannoy vedi il sito di genealogia Ancestry.com, Per il collegamento tra i Delano ed i Coolidge vedi lo studio del New England Historic Genealogical Society


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LA FAMIGLIA AGNELLI LA FAMIGLIA CARACCIOLO

Pietro Ratto, 3 gennaio 2012

Famiglia di origine probabilmente cuneese, delle cui antiche radici - risalenti probabilmente al Cinquecento, si sono perse molte informazioni.

Oggi il capostipite è considerato Giuseppe Francesco Agnelli, banchiere, imprenditore agricolo ed importatore di spezie e di zucchero, nato nel 1789. Dal matrimonio con Maria Maggia nacquero cinque figli, tra i quali Edoardo, che si sposò con Aniceta Frisetti, proveniente da una famiglia piemontese molto ricca. Il figlio di Edoardo, Giovanni Agnelli (1866-1945), fondò la FIAT nel 1899, diventandone anche Amministratore delegato e Presidente. Nel 1920 acquistò un quinto del pacchetto azionario del quotidiano La Stampa giungendo a controllarlo completamente nel giro di soli sei anni. Il figlio di Giovanni - Edoardo, morto prematuramente (in un incidente aereo), così come il suo omonimo nonno - lasciò sette figli avuti con la moglie, la Principessa Virginia Bourbon Del Monte. Tra questi il secondogenito Giovanni Agnelli, detto Gianni (1921-2003), senatore e imprenditore. Nel 1953 Gianni Agnelli sposò Marella Caracciolo, il cui fratello Carlo Caracciolo due ani dopo fondò, insieme ad Eugenio Scalfari, il Gruppo L'Espresso-La Repubblicaattualmente proprietà di Carlo De Benedetti. Carlo Caracciolo, nel 2007, è diventato secondo azionista del quotidiano Liberation, il cui primo azionista è il Gruppo Rothschild. I Caracciolo sono una delle più antiche ed influenti famiglie della nobiltà napoletana. 

Nel 1974 si celebrò il secondo matrimonio tra le famiglie Agnelli-Caracciolo: Umberto Agnelli sposò in seconde nozze (divorziando da Antonella Bechi Piaggio), Allegra Caracciolo, cugina di Marella.

Una delle sorelle di Gianni, Clara Agnelli, è andata in sposa del Principe Tassilo von Fürstenberg, proveniente da una casata principesca tedesca tra le più antiche e potenti. Tra i loro figli figura lo stilista Egon von Fürstenberg (1946-2004), che ha a sua volta sposato la stilista Diane Halfin (contro il parere dei Fürstenberg, che non volevano imparentarsi con una famiglia ebrea), da cui divorziato dopo tre anni. Un'altra sorella, Cristina Agnelli, nel 1947 ha sposato Brandolino, Conte dei Brandolini d'Adda, imparentatisi poi con i Rothschild nel 1987.

Nel 1975 la figlia di Gianni e Marella Agnelli, Margherita Agnelli, sposò Alain Elkann, nonno del Presidente del Concistoro ebraico di ParigiJohn Elkann, succeduto - per la prima volta nella storia - ad un Rothschild. Gli Elkann (Elchanan) sono un'antichissima famiglia di banchieri ebrei, antenati di Mayer Amschel Rothschild, imparentati con questa famiglia dal XVI secolo.

Giovanni Agnelli

(1866-1945)

Parlamentare del Regno d'Italia, Senatore sotto il fascismo.

Nel 1908 venne accusato di aggiotaggio e falso in bilancio. Fu assolto, anche se le perizie avevano confermato tutte le accuse, grazie alle pressioni esercitate sui magistrati dall'allora Ministro di Grazia e Giustizia Vittorio Emanuele Orlando.

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LA FAMIGLIA WERTHEIMER

Pietro Ratto, 3 gennaio 2012

I Wertheimer sono un'antica famiglia di banchieri e imprenditori ebrei originari di Worms. Uno degli esponenti più importanti, Samson Wertherimer (1658-1724), detto il Kaiser giudeo, si trasferì a Vienna nel 1684, ove entrò presto in affari col banchiere Samuel Oppenheimer (1630-1703), inaugurando un'alleanza ininterrotta tra le due famiglie. Insieme, Samson e Samuel conquistarono la fiducia dell'Imperatore Leopoldo I divenendo suoi consulenti finanziari personali. Furono loro a finanziare le spese militari imperiali relative alla Guerra di Successione spagnola.

Alla morte di Samuel, Samson continuò da solo a gestire il credito degli Asburgo, erogando anche ingenti somme di denaro nei confronti dei Savoia, con i quali l'imperatore aveva un debito di ben 300 mila fiorini. Il suo incarico a corte gli fu riconfermato anche dal successore di Leopoldo, Giuseppe I. Anche i suoi rapporti coi Savoia, a partire da quelli col Principe Eugenio, si rafforzarono. Acquistò molti sontuosi palazzi a Vienna, ma anche in importanti città tedesche in cui la sua famiglia si era sviluppata nei secoli; città come Francoforte e Worms. E non basta. Samson si prodigò in opere di carità verso gli ebrei più poveri - prassi per altro tipica di tutti i grandi esponenti delle antiche famiglie giudee - facendo costruire scuole ed ospedali e devolvendo grandi somme di denaro anche nei territori che si sarebbero trasformati nello Stato di Israele.

Sua figlia Sara sposò Moses Loeb Kann, intrecciando la proprie fortune con quelle delle ricchissime dinastie dei Loeb e dei Kann. Suo nipote Wolf Wertheimer si unì a Lea Oppenheimer, sancendo definitivamente l'antica ed inossidabile alleanza tra le due potenti famiglie.

Un esponente di spicco del ramo francese della famiglia fu poi l'imprenditore Ernst  Wertheimer. Figlio minore di Jacques Wertheimer - uomo d'affari alla guida della fabbrica di cravatte Mohler, situata nella cittadina alsaziana di Obernai, che a metà Ottocento poteva vantare una notevole esportazione dei suoi prodotti in Messico - Ernst lasciò l'Alsazia nel 1870, durante la guerra franco-prussiana, trasferendosi  in un sontuoso Palazzo a Neuilly sur Seine, vicino al Bois de Boulogne di Parigi. Divenne socio della fabbrica di cravatte Dreyfus & Kaufmann e, successivamente, comprò la metà delle azioni della nascente Bourjois, azienda produttrice di profumi che negli anni Venti del Novecento sarebbe diventata indiscussa leader francese nel settore della cosmesi. La società - creata insieme all'imprenditore ebreo austriaco Emile Orosdi - fu chiamata E. Wertheimer & Cie, ma mantenne il marchio Bourjois. Ernst ne assunse anche la direzione¹.

Suo figlio, Pierre Wertheimer (1888-1965), sposò Germaine Revel, figlia di un banchiere appartenente alla ricca famiglia dei Lazard, proprietari della gigantesca Banca Lazard Frères che per un lungo periodo fu rivale della Banca Rothschild. Insieme al fratello Paul, Pierre entrò in società con la stilista Cocò (Gabrielle BonheurChanel e con Théophile Bader che, a sua volta in società con Alphonse Kahn, possedeva la catena Galeries Lafayette, comprendente anche i negozi della Bourjois. Fu proprio Bader a presentare a Pierre la celebre stilista.

 


(1) Cfr. A. Madsen, Coco Chanel, a biography, Bloomsbury Publishing, 2009 e B. Abescat, Y. Stavridès, Derrière l'empire Chanel. La fabuleuse histoire des Wertheimer, Express, 2005.

 

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