LA FAMIGLIA ROCKEFELLER e LA FAMIGLIA DAVISON
Pietro Ratto, 3 gennaio 2012
Famiglia anticamente chiamata Roggenfelder ed inizialmente residente nella città tedesca di Neuwied.
Johann Peter Roggenfelder jr. (1711-1787), nato in Bassa Sassonia, a Westerwald, Schaumburg, pronipote di Goddard Roggenfelder (1590-1684) - che per taluni discese dalla nobile famiglia francese dei Roquefeuil-Versols, per la precisione discendente di Augier de Roquefeuil, fratello minore di Guillaume IV de Roquefeuil - si spostò con tutta la famiglia dalla Germania agli Stati Uniti, nel New Jersey, tra il 1722 ed il 1723.
Lì, nel 1740, Johann sposò in seconde nozze Mary Bellis, della Contea del Northampton (Pennsylvania), figlia del ricco proprietario terriero William Bellis.
Il primo importante esponente fu senza dubbio John Davison Rockefeller (1839-1937), quadrinipote di Johann, nato dalla confluenza di tre importanti famiglie: i Roggenfelder, appunto, gli Avery - antichissima famiglia inglese, discendente addirittura dai Plantageneti, il cui esponente Christopher Avery era tra i settecento puritani giunti in America nel 1630 con la Flotta Winthrop. Christopher si trovava proprio a bordo dell'Arbella, la nave ammiraglia. Tra i suoi discendenti vi furono diversi soldati ed ufficiali che combatterono nella Guerra di Indipendenza americana - e i Davison (originariamente Davidsohn, letteralmente "figlio di David", poi anche con la variante Davidson, antica famiglia di Lissa. Un importante esponente della dinastia fu il potentissimo banchiere Henry Pomeroy Davison, nato nel 1867 e morto nel 1922, che fu senior partner della J.P Morgan e che partecipò alla riunione del 1910 sull'Isola di Jekill per progettare la futura Federal Reserve Bank).
La connessione con gli Avery è di capitale importanza, come si può vedere dallo schema delle alleanze familiari. Tramite gli Avery, infatti, I Rockefeller si erano imparentati, dal 1806, con i Morgan. Tramite i Davison, invece, dalla fine dell'Ottocento si sarebbero legati ai Behrens - e attraverso di loro, successivamente, ai Rothschild- ai Meyer ed agli Oppenheimer.
John Davison Rockefeller, nel 1863, comprò una raffineria di petrolio nel Cleveland, investendo quattromila dollari. Pochi anni dopo la trasformò nella Standard Oil, in società con Andrews, Flager e Arkness. Ingaggiando una guerra senza quartiere con le società rivali, John riuscì a comprare altre ventidue raffinerie nello stesso Stato, e, di fatto, ottenendo un vero e proprio monopolio nel settore.
Giunto ad esser considerato l'uomo più ricco del mondo, nel 1896 dovette lasciare la direzione della Standard Oil Trust al figlio quartogenito, John Davison Rockefeller jr. (1874-1960), a causa di una grave forma di alopecia, ritirandosi quasi completamente dagli affari pur mantenendo la sua quota di maggioranza.
Nel 1911, in seguito alla sentenza della Corte Suprema che dichiarava illegittimo il monopolio sul petrolio acquisito dalla famiglia - proprietaria, per giunta, anche di importanti miniere di carbone in Colorado - la Standard Oil venne smembrata in ben trentaquattro compagnie, di cui il vecchio John Davison mantenne quote azionarie tali da permettergli di continuare ad esercitarne il controllo totale. Tre anni dopo si consumava il famoso Massacro di Ludlow. Venti persone, tra uomini, donne e bambini, venivano infatti uccisi dalle guardie private delle società di famiglia, Colorado Fuel ed Iron Company, nel corso della feroce repressione di uno sciopero.
Nel 1917 La Standard Oil di Rockefeller finanziò la Rivoluzione Bolscevica, così come ampiamente spiegata nel nostro articolo La Rivoluzione del Kaiser.
Nel 1937 John Davison Rockefeller - che raggiunse il primato di "uomo più ricco della storia", potendo vantare un patrimonio stratosferico, ri-calcolato nel 2007 dalla rivista Forbes (alla luce della svalutazione della moneta e del suo valore attuale), in ben 305,3 miliardi di dollari di oggi: una ricchezza tale da permettergli di determinare, da solo, l'1,5% dell'intero P.I.L. - morì, lasciando al figlio un tesoro inestimabile.
La Disney lo immortalò dando vita ad un personaggio che costituiva la sua caricatura: il ricco papero Rockerduck.
John Davison Rockefeller jr. riuscì ad arricchirsi ancor di più proprio grazie alla Crisi del 1929, speculando sul crollo dei prezzi immobiliari. Grazie a ciò fece ad edificare a New York il Rockefeller Centre, ove aprirono la propria sede centrale gigantesche società come - tra le altre - la General Electric, la NCA, la RCA e, logicamente, la sua Standard Oil.
Nello stesso periodo, pur impegnato in vistose ed imponenti donazioni ed attività di beneficenza, egli cominciò a mettere in piedi la più grande banca del mondo, quella che oggi si chiama JP-Morgan Chase.
Piuttosto in vista fu il terzogenito di John Davison Jr., Nelson Rockefeller (1908-1979), politico molto vicino ad Eisenhower - nominato da quest'ultimo coordinatore per le politiche in America Latina - Più volte Governatore di New York (nelle cui vesti, nel 1971, ordinò la feroce repressione contro i 1200 carcerati in rivolta nella prigione di massima sicurezza di Attica, che causò la morte di quaranta persone), più volte ad una passo dalla Casa Bianca, vicepresidente di Gerald Ford, viene ricordato anche per l'irrefrenabile passione nei confronti delle belle donne, che lo portò ad una vita sentimentale avventurosa e, probabilmente, anche alla morte. Sembra infatti che l'infarto che lo stroncò, a quasi settantuno anni, lo abbia colto mentre si trovava in compagnia di una sua bella e giovane assistente, la ventisettenne Megan Marshak.
Tra i suoi incredibili possedimenti, ricordiamo il Monte Sacro Ranch in Venezuela, le smisurate piantagioni di caffè in Ecuador, le numerose aziende agricole in Brasile, per non parlare del suo immenso appartamento su due piani, composto da trentadue camere, nella Fifth Avenue a New York City (ove sono a servizio ben quindici domestici), la regale residenza Kykuit in Pocantico Hills (e qui di servitori se ne contano addirittura cinquecento, alle prese anche con 1380 ettari di parco e con interminabili corridoi sotterranei pieni zeppi di quadri di Chagall, Picasso, Warhol, Calder, ecc.), o del il suo gigantesco palazzo a Washington, o, ancora, dell'incantevole Parco naturalistico a Seal Harbor, nel Maine.
L'erede vero e proprio di John Davison Jr., però, fu il suo secondogenito, John Davison Rockefeller III (1906-1978), spesso, in passato, in lite con Nelson.
A lui toccò la gestione del patrimonio di famiglia.
Filantropo, impegnato politicamente dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al fianco di John Foster Dulles - segretario di Stato di Eisenhower - per ricucire le relazioni internazionali tra USA ed Oriente (soprattutto con Cina e Giappone), fondò importanti istituzioni come il Lincoln Centre (che tuttora ospita la New York Philharmonic e il Metropolitan Opera), o l'Asia Society. Diresse la Rockefeller Foundation dal 1931 al 1970. Come il fratello Nelson fu importante membro della Council on Foreign Relations, discussa e misteriosa organizzazione fondata nel 1921 da Edward Mandell House (politico che esercitò una grande influenza sul Presidente USA Wilson), che da quasi un secolo gioca un ruolo determinante sulla politica estera americana e sulle più importanti decisioni internazionali e che risulta composta dai più importanti banchieri, uomini politici e direttori di giornali statunitensi.
Nel 1932 JDR III aveva sposato Blanchette Ferry Hooker, figlia di Elon Hooker, proprietario della Hooker Electrochemical Company (ora Occidental Petroleum Corporation - OXY, la quarta maggiore compagnia petrolifera americana), che a metà degli anni Settanta fu condannata dalla Corte Suprema ad un risarcimento di centoventinove milioni di dollari per aver sotterrato nel canale artificiale Love Canal, presso le Cascate del Niagara, ventunomila tonnellate di rifiuti tossici nocivi - soprattutto diossina - il cui scorretto smaltimento, che contagiò le falde acquifere della zona, portò alla moltiplicazione di casi di epilessia, leucemia, tumore, ritardi mentali, aborti, in migliaia di residenti e di bambini e ragazzi che per anni avevano frequentato in quel posto le scuole elementari e quelle superiori.
Da Blanchette ebbe tre figlie (Sandra, Hope Aldrich ed Alida) ma soprattutto il solito maschio, a cui trasferire il patrimonio: il primogenito John Davison Rockefeller IV, nato nel 1937.
JDR III Morì in un incidente automobilistico il 10 luglio 1978.
JDR IV, senatore del partito democratico, è stato Segretario di Stato, governatore della West Virginia, collaboratore di Kennedy di con Lyndon Johnson. Ha sostituito lo zio, David Rockefeller, nella carica di Presidente del CFR. Nel 1967 ha sposato Sharon Percy (nata nel 1944), che dal 1985 ricopre la carica di Amministratore delegato della WETA-TV, che cura i notiziari e molti programmi di cultura e informazione per la PBS, principale fornitore di format televisivi della televisione pubblica americana. Sharon è figlia del senatore democratico Charles Percy, Presidente ed Amministratore della Bell & Howell, storico colosso di prodotti tecnologici e multimediali.
In realtà, però, tutto ciò rischia di essere solo fumo negli occhi.
Il vero patriarca di tutti i Rockefeller, infatti, tuttora vivente, è il dodicesimo figlio di JDR Jr., il sopra citato David Rockefeller (nato nel 1915), considerato uno degli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio che, secondo la solita rivista Forbes, supera i due miliardi e mezzo di dollari (anche se l'effettivo patrimonio così come il numero dei trust realmente in suo possesso - per taluni decine di migliaia - resta assolutamente un mistero). Ex direttore della JP Morgan, ne è attualmente il maggiore azionista. Possiede rilevanti quote di moltissimi colossi, come la Exxon Mobil (ex Standard Oil), la General Motors, il New York Museum of Modern Art (il celebre MoMa, che contiene moltissime opere di inestimabile valore, di proprietà dello stesso miliardario), l'Harvard University, l'Americas Society, la Apple e la Rockefeller University. Il 29 maggio 2012 il Financial Times ha diffuso la notizia della vendita, da parte di David, di una cospicua quota azionaria della sua Rockefeller Financial Services alla RIT Capital Partners di Jakob Rothschild, rinsaldando così l'antica alleanza familiare iniziata con il matrimonio dinastico celebrato nel 1957 tra un nipote della baronessa Charlotte Rothschild, Gerald Michael Behrens, e Mireille Mc Cormick, la cui famiglia era imparentata con i Rockefeller dal 1895.
David Rockfeller - grande appassionato di coleotteri, di cui vanta una collezione di oltre 150 mila esemplari - è vedovo dal 1996. Nel 1940 aveva sposato Margaret McGrath (1915-1996), figlia di un importante avvocato di Wall Street.
Margaret (detta Peggy), discendeva da una nobile famiglia irlandese (che riconosce come proprio capostipite nientemeno che Milesius, il leggendario re di Spagna che nel X sec. a.C. conquistò l'Irlanda). Fu Direttrice della società che gestiva la New York Philharmonic Orchestra, nonché ideatrice ed Amministratrice della Maine Coast Heritage Trust, Istituto nato nel 1970 per valorizzare e preservare 66 mila acri di natura incontaminata nel Maine, ove i due coniugi vantavano grandi possedimenti terrieri.
David Rockefeller è stato co-fondatore del Gruppo Bilderberg e della Trilateral Commission nonché Presidente del CFR dal 1970 al 1985 (vedi a tal proposito il saggio Il più grande Crimine di Paolo Barnard su questo stesso sito).
Da molti è considerato uno degli individui che giocano un ruolo importante su buona parte degli eventi internazionali. Il suo impero petrolifero lo mette in grado di esercitare notevoli leve sulla politica estera americana. In particolare, David Rockefeller ha contribuito moltissimo ai buoni rapporti tra l'Iran di Reza Pahlevi (ma anche del dopo Khomeini), e gli USA, risultando determinante, ad esempio, nella soluzione dell'incidente diplomatico scaturito tra Stati Uniti e Iran relativamente agli ostaggi americani bloccati nell'ambasciata USA a Teheran. Un suo intervento, infatti, convinse le autorità iraniane a liberare gli ostaggi la notte del 20 gennaio 1981, lo stesso giorno dell'elezione a Presidente degli United States di Ronald Reagan.
La forte influenza di David Rockefeller su molti avvenimenti storici mondiali è però inversamente proporzionale a quella egli seppe esercitare sui suoi sei figli, alcuni dei quali sono tutt'oggi impegnati in importanti organizzazioni ambientaliste o pacifiste, sin dai tempi del loro coinvolgimento - aspramente condannato dal padre - nelle grandi manifestazioni studentesche di protesta contro la Guerra in Vietnam.
Quale posizione politica assume un uomo come David Rockefeller?
Un giornalista ed attivista coraggioso come Daniel Estulin (nel suo Il club Bilderberg, Arianna Editrice, 2009) - avvalendosi di molte testimonianze importanti come quella del celebre libro free The Rockefeller File di Gary Allen - lo dipinge, incredibilmente, come un convinto seguace del comunismo. Un comunismo, però, che assomiglierebbe molto a quello di Stalin, dato che il suo obiettivo principale consisterebbe nel totale controllo delle masse da parte di un gigantesco monopolio economico finanziario come quello messo insieme dalla sua stessa famiglia. Anche da questo punto di vista, dunque, il ruolo importantissimo giocato dai suoi avi nel finanziamento della Rivoluzione russa risulterebbe molto più coerente di quanto appaia a prima vista.
Il suo obiettivo principale sembra essere la realizzazione di un unica struttura statale sovra-nazionale in grado di controllare il mondo da un punto di vista politico e finanziario e di azzerare qualsiasi forma di concorrenza tra gli attuali - e sempre meno rivali - grandi colossi economici.
Nelle sue Memorie ( Random House Publishing Group, 2003), a pag. 405 così egli stesso si è espresso:
"Qualcuno ancora pensa che facciamo parte di una setta segreta che agisce contro i principali interessi degli Stati Uniti, dipingendo me e la mia famiglia come internazionalisti ed accusandoci di cospirare, con altri soggetti sparsi per il mondo, per costruire una struttura politica ed economica più integrata a livello globale; un "mondo unico", se volete.
Bene, se questa è l'accusa, mi dichiaro colpevole. E ne sono fiero."