Nizza e quelle brutte cose che la Scuola insegna a non sapere 

Pietro Ratto, 15 luglio 2016

 

Chiacchierando di queste recentissime brutte (e oscure) cose di Nizza, con ragazzi che hanno appena finito la maturità, scopri che non hanno mai sentito parlare di Aldo Moro, di Piazza Fontana, della Strage di Bologna o della Loggia P2. Mai sentito nulla, a proposito di Dalla Chiesa, di Craxi, di Andreotti..
Allora capisci davvero a cosa serve la scuola.
A proposito di "non sapere", pochi sanno infatti che, da qualche anno, al liceo hanno cambiato l’orario di cattedra anche per quanto riguarda Filosofia e Storia. Dicono che bisogna privilegiare i fatti recenti, che i ragazzi debbono conoscere la nostra storia ben oltre le guerre mondiali. Ma cos’hanno fatto invece, i signori ministri di "destra" o di "sinistra"? Hanno mantenuto il monte ore complessivo della nostra cattedra, sì: 15 ore settimanali.. Ma con un giochetto di prestigio in più.
Prima, infatti, la distribuzione prevedeva quattro ore in terza (due di Storia e due di Filosofia), cinque in quarta (due di Storia e tre di Filosofia), e sei in quinta (tre di Storia e tre di Filo). Negli ultimi anni, invece, le cose sono cambiate così: cinque ore ogni anno, punto e basta. Che siano in terza, in quarta o in quinta, gli alunni fanno sempre tre ore di Filosofia e due di Storia. Ciliegina sulla torta? Ampliamento del programma di Storia: non più dal 1350 al 2000, bensì a partire dall’anno Mille.
Lì per lì, tutti gli insegnanti interessati hanno esultato: “Meno male, se non altro non ci hanno ridotto il monte ore complessivo!”, hanno pensato col solito - ma naturale - opportunismo di una categoria avvezza ad esser costantemente vessata e screditata. Non parliamo, poi, di quelli di Storia del biennio, di colpo alleggeriti di più di tre secoli da insegnare.. Il solito pessimista, visionario e complottista ero io, il Ratto, coi suoi presentimenti infondati..
Poi, però, qualcuno, pian piano, ha cominciato a rendersi conto.
Con questo giochetto, infatti, gli alunni dell’ultimo anno sono stati derubati di un’ora di Storia. Sì ma, hanno risposto i ministri, vi abbiamo aggiunto in cambio un’ora di Filosofia in terza, no? D’accordo, sì. Ma cosa c'entra? E a che pro, raddoppiarci il programma da svolgere di Storia?
A che pro? Eccovi serviti. E’ ormai certo, assolutamente matematico, che nessun insegnante riesca più a finire il programma, in quinta. I diciottenni, quelli che ogni anno si apprestano a votare per la prima volta, son chiamati alle urne senza nemmeno aver mai sentito parlare degli Anni di piombo, né della quanto mai attuale Strategia della tensione. Senza aver mai seriamente studiato il fenomeno del terrorismo, della mafia, della massoneria, accontentandosi di qualche iniziativa demagogica e blandamente “emotiva” che ogni tanto si organizza a scuola in nome della solita “educazione alla cittadinanza”. Qualche film, qualche attore chiamato a recitar qualcosa.. Nulla di più!
E noi, d'altra parte? Noi che, ai nostri tempi, ci siamo fermati alla seconda guerra mondiale esattamente come loro, che ne sappiamo noi di Aldo Moro, se non quello che voglion farci sapere i giornali?
Aggiungeteci l'opinione - super diffusa e fortemente incoraggiata - secondo cui "la Storia è noiosa", o "la Storia basta saperla, mica serve capire chissà cosa, no?", e il gioco è fatto.
Ecco. A questo serve la scuola. Serve a "non sapere", naturalmente credendosi sapienti..! Non sfugga la profondissima valenza anti-filosofica dell'istruzione pubblica! Che serve a non aver chiari i fatti. A pensare e a dire soltanto quel che dicono i loro giornali, le loro TV. Senza cognizione di causa, senza approfondimento alcuno nei confronti di moltissimi fatti.
Soprattutto quelli che toccano, direttamente o indirettamente, i loschi affari di chi ci governa e che quindi, già che c'è, stabilisce ciò che dovranno studiare, a scuola, i nostri poveri figli.

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