Il potere del Silenzio e il silenzio del Potere

Il potere si trova a proprio agio con le innumerevoli persone che, grazie al suo controllo, crescono e invecchiano derubate di ogni forma di autonomia.

Completamente sprovviste di indipendenza morale, ideologica, economica.

Totalmente terrorizzati all'idea di far Silenzio e, in solitudine, di ascoltar se stessi, miliardi di individui coprono il suono della loro esistenza con il rumore delle parole di qualcun altro, cercando in chi li circonda tutte quelle risposte che, per altro, si trovano già dentro di loro.

Una miriade di persone di questo tipo, appositamente allevata alla più assoluta mancanza di indipendenza, cerca ad ogni costo il rumore.

Il rumore di una televisione accesa, di una radio che sbraita, di un ritmo che scava il cervello, piuttosto che accettar di accogliere in pace il Silenzio eloquente della propria solitudine.

Il potere fa leva su questa dipendenza. Ricatta le persone, minacciando di azzerare i loro "contatti".

Quei contatti trasformatisi troppo presto, in quasi tutti, nella ragione stessa della loro vita.

Una vita che non riesce a considerarsi tale se non si intreccia costantemente a quella di conoscenti, di amici, di parenti. Una vita che dispera se non si tuffa nelle abbaglianti caciare di una festa, nel rimbombo assordante di una discoteca, nelle schiamazzanti smancerie di un'affollata riunione di famiglia, nelle interminabili code a una cassa.

Una vita che smania dalla voglia di far incursione nella quotidianità di altre persone, di altri gruppi, di altre famiglie.

Le famiglie dei colleghi, degli amici, dei vicini. Dei figli ormai grandi, dei genitori anziani, di nipoti e pronipoti...

Il potere prospera nella dipendenza economica che produce in chi non ha imparato a seguir la propria strada ma si è reso "indipendente" accettando, paradossalmente, un lavoro "dipendente". Una decisione quasi obbligata, indotta da chi comanda, che porta ogni lavoratore a chinare il capo, a sacrificar la propria libertà, a sottomettersi ogni giorno, per ore ed ore, a qualcuno, per quello stipendio che presto si traduce nell'unica ossessiva ragione di vita e nell'unica soluzione per permettersi una famiglia.

La famiglia, sì: ma la propria. Quella vera, degli affetti più cari insomma. Quella composta da coloro a cui, proprio per poter far sì che abbiano tutto quel che a loro serve per vivere, si sottrae la gran quantità del proprio tempo.

E cosi si accresce, il potere, sulla dipendenza di chi non pensa con la propria testa. Di chi non impara a dubitare di ogni tradizione e di ogni dogma. Di chi vive nel timore di restare solo, di ammalarsi e di morire.

Chi ci ha sottomessi, dopo tutto, ci ha derubati soltanto del Silenzio.

L'unica invincibile arma contro il potere.

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