Marcellino e le autostrade che crollano
Un caro alunno, dalla mente aperta e critica, me lo faceva notare proprio ieri sera.
Tutti i crolli verificatisi in questa maledetta domenica nella nostra rete autistradale hanno colpito tratti di proprietà della stessa società. Il #GruppoGavio. Quello che, per intenderci, ha finanziato la fondazione #Open di Matteo Renzi e che nel 2014 ha poi beneficiato della #SbloccaItalia promulgata sotto il suo stesso governo.
Sì, il Gruppo Gavio, dicevo. Quello il cui amministratore delegato Bruno Binasco, in piena bufera Mani Pulite, fu condannato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Il Gruppo che deve il suo nome a Marcellino Gavio, scomparso dieci anni fa, che in quella stessa bufera fu colpito da un mandato di arresto per tangenti nei confronti di quel segretario regionale DC Frigerio pluricondannato che incassò, ad esempio, 150 milioni da Paolo Berlusconi per favorire Fininvest nella realizzazione di una discarica a Cerro Maggiore. Gavio, quando seppe del mandato di cattura, fece rapidamente baracca e burattini e si rifugiò "all'estero". E non a Hong Kong, eh?: a Montecarlo. Per poi tornar serenamente avanti ai giudici a reato prescritto. Dopodichè, tutto come prima.
Anzi: meglio. Frigerio, nonostante le sue tre condanne, ha fatto carriera in Forza Italia. E attualmente è membro dell'ufficio politico del Partito Popolare Europeo.
E Marcellino Gavio, beh: lui ha fatto incetta di holding. Come Itinera e Grassetto Lavori (ex Ligresti), ASTM, SATAP (A4 e A21), Autostrada dei Fiori SpA (A6 e A10), ATIVA e SAV (A5 e A55), SITAF (A32 e Traforo del Frejus), SITRASB (metà del Traforo del Gran San Bernardo), TE (A58), SDP (A35). Tutte le autostrade più care, insomma. Oltre a Ferrovie Nord, che ha in gestione fino al 2060 le storiche ferrovie che collegano Novara e Milano alla Svizzera.
Avete presente quando si gioca a Monopoli? Ecco, così. Solo che qualche volta ti capita anche la carta degli imprevisti. E questa volta si tratta di qualche voragine qua e là. Ma niente paura, dopo tutto si tratta di una cosa da nulla.
Siamo in Italia. Aggiusteremo anche questa.