Una scuola a metà prezzo

Un giudizio buttato lì. Che non conta nulla. Ma che, naturalmente, va formulato improrogabilmente entro la data x, registrato entro la data y e con le modalità z.

E allora mi chiedo, siamo davvero sicuri che questa cosa sia regolare? C’è scritto da qualche parte che la promozione ce la si guadagni studiando soltanto metà del programma? E a prescindere dal fatto che la maggior parte degli insegnanti italiani, evidentemente, si accontenta che i propri alunni conoscano a sufficienza il cinquanta per cento di quanto spiega, siamo davvero certi che se uno dei pochi studenti scrupolosi, una di quelle mosche bianche che studiano anche durante il primo quadrimestre per puro spirito di sacrificio o perché c’è ancora in giro qualche folle genitore che insegna ad adempiere ai propri doveri a prescindere dalla convenienza personale - siamo davvero sicuri, dicevo, che se uno di questi pazzi alunni che "studiano gratis" decidesse di ricorrere contro questo schifoso sistema, che premia sempre e solo i lavativi ed i furbetti, non farebbe saltare in aria, in un attimo, migliaia di scrutini?*

* A ben pensarci, però, questa scuola è svenduta a molto, molto meno che a "metà prezzo". Il primo quadrimestre i ragazzi possono tranquillamente evitare di studiare, tanto alla fine non conta nulla. Il secondo? Beh, sì.. A febbraio però c'è la settimana di sospensione. Vietato far lezione, eh? Tutti fermi a recuperare l'insufficienza di quelli che non hanno fatto nulla finora e che sanno bene che per esser promossi non serve proprio nessun recupero. Nemmeno quello della "Settimana di recupero". Seguono a ruota le vacanze di Carnevale. Poi c'è marzo, il mese in cui van tutti in gita. Restando a casa anche qualche giorno dopo, naturalmente, perché andare in gita stanca, si sa.. Poi ci sono le vacanze di Pasqua, e così si salta a piè pari ad aprile. E lì, eccoci a far lo slalom tra visite a musei o a chiese varie, tra partecipazioni a spettacoli teatrali, a conferenze sulla salute e sull'orientamento salva-vita, sulla donazione di organi o sul tumore al velopendulo. Poi le simulazioni di prima-seconda-terza prova, le "prove comuni", lo stage di Scienze, i tornei di basket e calcetto, le foto per l'annuario, la giornata all'Acquario, la settimana della Matematica, le prove INValSI, la tre-giorni della Pirotecnica e che so io! E quando arrivi alla fine di maggio, eccoti con le mani tra i capelli (per chi ancora li ha), a compilare il "Programma svolto" da consegnare entro qualche scadenza terribilmente perentoria, divorato dai sensi di colpa per non averlo finito, per non aver fatto fino in fondo il tuo lavoro. Mentre gli alunni, disorientati, stressati e stanchi morti soprattutto a causa di stage, visite e uscite didattiche, si preparano a nuove estenuanti vacanze estive.Senza aver imparato, e soprattutto compreso, una solennissima mazza.

Indietro
Indietro

Giulia e lo psicologo

Avanti
Avanti

L'orientamento a novanta gradi