Ritrovare la dignità…
Io non credo in un'umanità che possa redimersi grazie al Buono di turno. Non ho mai creduto né negli americani post Seconda Guerra Mondiale, né - più recentemente - in un Trump o in un Putin.
Credo invece che esista una élite politica internazionale diffusa capillarmente in ogni Paese, letteralmente nelle mani dell'altissima finanza. Una élite intenzionata dunque a mantenere i popoli in stabile condizione di sottomissione, di povertà, di paura. Credo che guerre, carestie, epidemie abbiano soltanto questo scopo: costringere la gente ad affidarsi all'uomo forte, rinunciando ai propri diritti, alla propria vita, alla propria libertà.
Ho in mente un mondo in cui l'uomo non si affrancherà dalla sua schiavitù grazie a un "politico illuminato", perché questa è una definizione che, in se stessa, cela una profonda e quanto mai drammatica contraddizione in termini. Ho invece in mente un mondo in cui i popoli di tutti i Paesi si ribellino ai loro despoti - tutti quanti, nessuno escluso - rivendicando la propria diretta e inderogabile sovranità. Un popolo costituito da donne e uomini autonomi, partecipi, consapevoli e adulti al punto da potersi governar da soli, senza delegar nessuno a esercitare l'amministrazione della giustizia, della pace e della felicità, individuale e collettiva, al loro posto.
Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo lavorare all'essere umano di domani. Forte, maturo, concentrato, coraggioso, appassionato e felice. Dobbiamo farlo, e lo stiamo facendo.
Io non so se tutto questo potrà mai realizzarsi. Ma so che è l'unica strada per riconsegnare all'umanità la propria dignità.
E so che sono fiero di lavorare a questo obiettivo ogni giorno, ogni ora della mia vita.
Di impegnarmi costantemente a questo progetto, al di là che esso un giorno possa effettivamente realizzarsi oppure no.
Il valore di questo costante impegno non risiede infatti nella sua effettiva riuscita.
Risiede in se stesso.