Del masochismo politico degli italiani
Ottenendo dalla sera alla mattina il Governo da un Berlusconi che nessuno riusciva a disarcionare nonostante i ripetuti scandali ed i continui processi a suo carico, ha cominciato a guidare una equipe di "tecnici" mai eletti ma incaricati di salvare l'Italia da una crisi senza precedenti.
Una delle prime cose che ha fatto è stato il bonifico di due miliardi e mezzo di euro alla banca americana Morgan Stanley (effettuato il 3 gennaio 2012), senza per altro fornire alcuna spiegazione.
Un versamento piuttosto paradossale, per colui che avrebbe dovuto invece provvedere a riportare in attivo le casse dello Stato.
Durante il 2012 ha tagliato i fondi per la sanità e la scuola, ha aumentato vertiginosamente tasse, benzina, e IVA, reintroducendo quell'imposta sugli immobili sulla cui eliminazione il suo predecessore aveva costruito la propria precedente vittoria elettorale, quella tassa che invece non ha esitato ad aumentare in modo talmente spropositato da polverizzare gli stipendi di migliaia di famiglie italiane. Trascinando nel baratro l'intero mercato immobiliare nazionale.
I suoi provvedimenti hanno portato ad un'impennata della disoccupazione ed a un crollo del PIL. Il suo Governo ha limitato fortemente i diritti dei lavoratori e messo sul lastrico centinaia di migliaia di cosiddetti "esodati" e di precari. Contemporaneamente è riuscito a trasformare i conti correnti bancari degli italiani in un libro aperto, e dal primo gennaio prossimo il segreto bancario sarà solo più un ricordo.
Ha provato a far lavorare gratuitamente gli insegnanti il 25% in più del loro orario mensile con la scusa della mancanza di fondi; e se per il momento non ci è riuscito solo a causa delle manifestazioni di protesta scaturite ovunque dalle anticipazioni del suo Ministro dell'Istruzione, la suddetta crisi economica non gli ha impedito di erogare 223 milioni di euro alle scuole private.
Allo scadere dell'anno in corso tutti i risparmi degli italiani custoditi in banca e superiori a cinquemila euro verranno tassati.
Quello stesso Berlusconi che gli si è inchinato consegnandogli il potere, lo ha spinto a dimettersi per poi, incomprensibilmente, corteggiarlo e chiedergli di diventare "punto di riferimento" di quel Popolo delle Libertà di cui è sempre stato gelosissimo. Ma a supplicarlo di accettare la leadership del proprio schieramento politico ci sono anche i partiti di centro e i cosiddetti moderati.
Non fa eccezione il PD, che in questi giorni riflette su quale "importante ruolo" riservargli all'interno del proprio direttivo, dopo aver portato a compimento elezioni Primarie al fulmicotone in cui i possibili candidati alla guida della Sinistra si sono scannati sotto gli occhi di tutti.
E' da anni uno dei principali esponenti italiani del Club Bilderberg, che dal 1954 guida di fatto l'andamento della politica mondiale facendo credere alla gente di vivere all'interno di sistemi democratici che, per lo più, vengono invece pilotati dalle lobbies economico-finanziarie. Insieme ai ministri Fornero, Profumo e Severino ha partecipato anche alla recente cena del suddetto Club, svoltasi ai Musei Capitolini in piena segretezza, il 13 novembre scorso. Naturalmente con annessa riunione a porte chiuse all'Hotel De la Russie.
Quest'uomo che si presenta alle riunioni dei popolari europei come fosse un leader designato dimenticando la natura "tecnica" del suo mandato, quest'uomo che la Merkel e l'Europa intera adorano, quest'uomo a cui Napolitano è disposto a cedere il proprio posto di Presidente della repubblica anche a costo di non portare a termine il suo mandato, quest'uomo che ha sgominato ogni opposizione e di fronte al cui potere l'Italia dei Valori di Di Pietro - al culmine del suo successo politico - si è letteralmente dissolta, l'uomo che possiede l'innegabile merito di aver reso l'Italia molto più povera di un anno fa, si chiama MARIO MONTI.
Ed è l'uomo che, volenti o nolenti, uscirà vittorioso dalle prossime elezioni politiche.
Perché dopo secoli di dominazione spagnola ed austriaca, dopo sessant'anni di monarchia nelle mani di una dinastia corrotta che ci ha venduti al fascismo, dopo vent'anni di Mussolini, quaranta di Andreotti ed altri quindici di berlusconismo, ora un bel ventennio di dittatura delle banche e dei cosiddetti "professori" non siamo disposti a farcelo rubare proprio da nessuno.