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La Squadra del cuore

Molti fanno un po' come quelli che tifano per una certa squadra considerata più forte di tutte, quella che svetta sempre in cima alla classifica, ma che ben si sa che spesso vinca semplicemente pagando gli arbitri.

Ecco: molti di quei tifosi lo sanno, hanno capito bene che la loro squadra vince facile, che bara.

Ma si ostinano a non vedere, negando l'evidenza e continuando a sostenere che sia tutta bravura.

Intendiamoci. Se ti rendi conto che i tuoi pupilli qualche volta imbrogliano, mica sei proprio obbligato a cambiar bandiera.

Basta anche solo riconoscerlo, no? Basta arrendersi all'evidenza con quel pizzico di onestà che farebbe di te un uomo, invece che un fantoccio.

Dopodiché, potresti pure continuare a sostenere i tuoi colori, provando magari a cambiare qualcosa dall'interno, ad adoperarti affinché quell'ambiente che ami si rinnovasse, si mettesse magari un po' in discussione, tentando di tornar pulito come all'inizio.

Metti poi che la tua squadra non si accontenti soltanto di rubar successi sul campo, ma che capitalizzi le sue disoneste vittorie accumulando soldi e investendoli, poi, nella realizzazione di un gigantesco campo di calcio.

Di più: che se li compri tutti, i campi da gioco, così da rafforzarsi ulteriormente, così da conquistare il monopolio di tutte le attività calcistiche del paese, costringendo le altre squadre a pagarle un affitto per potersi allenare.

E, a quel punto, inducendole a tener ben chiuso il becco a proposito di tutte le sue ruberie, per non rischiare di vedersi improvvisamente pregiudicata ogni possibilità di gioco.

In tal modo, il clima mafioso giungerebbe alla perfezione.

Chi avesse tutto in mano continuerebbe a vincere, e tutti gli altri, per poter almeno continuare a giocare al pallone, si accontenterebbero di collezionar sconfitte non troppo umilianti e, al buon cuore della società padrona, perfino qualche sporadico pareggio.

Una situazione allucinante e disperata, insomma, tranne che per la squadra egemone e per i suoi tesserati, colmi di privilegi, di sconti, di convenzioni e abbonamenti gratis.

Ecco. Sostituite ora, a quella squadra che ha il monopolio su tutto, la chiesa cattolica; e alle squadrette succubi, le altre confessioni, a partir da quella protestante.

Quelle che accettano tutto, qui in Italia, perfino ingiurie e umiliazioni.

Quelle che tutto subiscono, dicevo, pur di poter continuare a praticare il proprio culto.

E a tutti quei tifosi ben consapevoli della disonestà della loro squadra, ma in alcun modo disposti ad ammetterlo per non rischiar di perdere i loro privilegi, beh, sostituite tutte le milionate di fedeli, che ogni giorno, mafiosamente, chiudono un occhio su tutto il marcio che si diffonde in certi apostolici ambienti e su tutte le ramificazioni che quel potere continua a sviluppare in ogni contesto della nostra esistenza, sacrificando così la loro onestà e, probabilmente, persino il loro paradiso.